Dietro l’altare, c’è un bellissimo dipinto di Neri di Bicci, intitolato “Madonna in trono con le Sante Lucia, Margherita, Agnese e Caterina d’Alessandria”, risalente al XV secolo ed è un’opera di grande valore artistico e religioso.
Questo dipinto non solo arricchisce l’ambiente con i suoi colori vivaci e le sue raffinatezza stilistica, ma rappresenta anche un importante momento di devozione, evocando la presenza delle sante che accompagnano la figura centrale della Madonna.
L'opera di Bicci, così come le altre opere, contribuisce a rendere la chiesa di Santa Margherita dei Cerchi un luogo di culto di straordinaria bellezza, in grado di affascinare chiunque vi metta piede.
Oltre l’opera di Bicci, ci sono altri tre quadri recenti ma molto rappresentativi dell’amore non realizzato tra il Sommo Poeta e Beatrice.
Il primo quadro è stato realizzato da Mario D’Elia e rappresenta l’incontro tra Dante e Beatrice, quest’ultima accompagnata dalla madre Cilia De’ Caponsacchi e da Monna Tessa.
Il secondo è la benedizione di Dante e Beatrice da parte del Priore Roberto Tassi, mentre il terzo quadro è molto iconico e struggente per Dante.
L’opera datata 1928, rappresenta la sposa Beatrice che esce dalla Chiesa con lo sposo. Dante è raffigurato a destra in una posa triste e sofferente.
La chiesa, quindi, non è solo un edificio religioso, ma un vero e proprio scrigno di storia ed arte, testimone delle tradizioni culturali di Firenze e della sua ricca eredità artistica.